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lunedì 29 ottobre 2012

La politica la fanno gli eletti

La politica innanzitutto la fanno gli eletti, non si può abdicare a questo ruolo. La elezioni siciliane ci danno un'ulteriore conferma sul fenomeno "Grillo" che diventa il primo partito, e sul fatto che i partiti tradizionali arrancano affannosamente per galleggiare. La crisi economica che uccide, un Governo senz'anima che non risparmia i più deboli e i continui scandali devono portare noi amministratori eletti (ed onesti) a vivere questo delicato momento per il nostro paese con il massimo pragmatismo possible. Punto primo: ragioniamo sulla nostra responsabilità personale, ancor prima di quella che ci lega ad un partito. Oggi siamo tutti in attesa di fantomatiche decisioni romane che rimettano in moto il nostro modo di fare politica e di portarne I messaggi migliori sul territorio. Decisioni che penso tarderanno parecchio ad arrivare. Ritengo che non ci sia modo migliore di fare politica se non dentro un partito, ma la questione che noi tutti dobbiamo porre è la riforma di un sistema di sostegno pubblico ai partiti che, al contrario, fino ad oggi è stata la terra promessa per migliaiai di Fiorito, Lusi, Belsito. In tutt’Italia, da nord a sud. Rimuovere il tumore senza bonificare tutto l’intorno non è più la strada da seguire, come insegna l’esperienza di Tangentopoli. Come insegna l’esperienza di Forza Italia, nata per guidare una rivolzione liberale in questo Paese ucciso dall’economia di Stato, il circuito politico è sempre riuscito a bypassare le riforme vere, concentrandosi su una politica della faida: la politica per o contro una persona. Radunare persone intorno a un'idea e' difficile, ma lo è ancor di più radunarle intorno ad una persona – evitando che la necessità di un leader in grado di mettere a sintesi il pensiero di un partito, si trasformi in una cambiale in bianco, una completa rinuncia al ruolo propositivo dei territori – e ad un progetto che duri non per un mandato per una stagione di governo. Lo spaesamento dei cittadini che vedono in Grillo non un alternativa alla buona politica, ma una pedata alla mala politica e' legittimato da questo, perché se la politica non è innanzitutto l'ispirarsi ad un manifesto di idee su cui costruire un programma cosa cavolo e'? Semplice interesse personale? Probabilmente per troppe persone e' stato quello, ma per tante altre non è così e per questo motivo è fondamentale ripartire dagli eletti, che con loro preferenze conquistate sul territorio, lavorano ogni giorno per farlo crescere nel segno del buon governo. Un buongoverno ben diverso da quello propagandato da troppi deputati non hanno ben chiaro cosa significhi "lavorare, fare la spesa e pagare le bollette". Per loro – NON PER NOI – il confronto con i cittadini diventa un incubo, qualcosa da allontanare come la peste. Ho 31 anni, lavoro nell'azienda di famiglia nel settore alimentare, vivo tutti i giorni i disagi della recessione, dell'oppressione fiscale, delle banche che non sostengono le imprese, del costo del lavoro esagerato… e faccio un immensa fatica nel capire come il Parlamento non si renda conto di quello che sta accadendo. Io per primo non credo che I leader dei partiti che sostengono Monti abbiano il tempo e la voglia di risolvere i problemi del paese. Se penso al segretario del mio partito, Angelino Alfano, so bene che deve fare i conti con Berlusconi –il che gli rende le cose ancor piu complicate –, ma se un uomo decide di stare in politica e dedicarsi alla cosa pubblica non puo' sottrarsi ne' alle critiche ne' sopratutto ad ogni sforzo necessario per cercare di trovare soluzioni il più condivise possibili. Da Consigliere Provinciale quale sono, continuerò a svolgere il mio ruolo con la decisione che ne ha contraddistinto l'operato nei primi tre anni di mandato. Ma da uomo di partito, invece, penso sia arrivato il momento di avviare un confronto interno serio e che serva a costruire una classe dirigente unita da idee e ideali che sopravvivano alle persone. Sono uscito sconfitto dal congresso provinciale celebrato dal mio partito a gennaio – ma a giudicare dall’esito elettorale che il Pdl ha conquistato a Parma, alle ultime amministrative, credo che la necessità di rinnovamento nei modi e nelle persone che ponevamo al congresso fossero quanto mai al passo coi tempi –, non per questo mi do per vinto nel cercare di portare avanti quelle istanze di rinnovamento della classe dirigente e dei suoi modi di stare tra la gente. Siamo un grande paese, non scordiamocelo. Simone Orlandini Consigliere Provinciale Popolo della Libertà

sabato 27 ottobre 2012

Quote Parmigiano Reggiano, e adesso?

Parmigiano Reggiano, arrivano le nuove quote formaggio. Con la presente interrogazione interrogo il Vice Presidente per sapere se l'avvento delle nuove quote di produzione di cui si e' dotato il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano sia un sostegno reale a tutte le imprese. La metodologia di assegnazione non tiene in considerazione il possesso della vecchia quota latte ma si limita a prendere come riferimento il formaggio prodotto nel 2010. Dobbiamo capire se questo sistema mette in difficolta' aziende che pur hanno acquistato la quota latte ma per una serie di motivi non la hanno prodotta tutta. Con questa interrogazione voglio comprendere se il nuovo sistema penalizza chi la quota latte la pagata per intero e chi no, e' importante capire se inserire questo parametro nelle graduatorie per l'assegnazione dei contributi di natura pubblica, aiuti a riequilibrare la differenza economica di chi ha investito molti soldi in questi pezzi di carta. Simone Orlandini Consigliere Provinciale Gruppo PDL

domenica 14 ottobre 2012

Interrogazione su mancata erogazione di contributi

_ Parma,15/10/2012, Alla c.a. dell'assessore Dott. Giancarlo Castellani INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ED IN AULA Oggetto: mancata erogazione di contributi a comuni Il sottoscritto Consigliere Provinciale Simone Orlandini Premesso Che oggi non risulta ancora erogato ai comuni beneficiari il contributo in riferimento all'accordo qualita' dell'aria -D.M. 16/10/2006. Intervento n. PR07-04 "riduzione inquinamento atmosferico e gas serra attraverso adeguamento illuminazione pubblica, la giunta regionale, in base ad un finanziamento del Ministero dell'Ambiente ha approvato con deliberazione di giunta n.435 del 31 marzo 2008 su un costo totale di 1.447.143,75€ un contributo di 578.857,50€ pari al 40% del totale, da erogare ai comuni aggiudicatari degli interventi. Che anche i seguenti contributi non risultano ancora erogati dalla Provincia al Comune di Torrile: 1)REALIZZAZIONE NUOVO NIDO D’INFANZIA IN S.POLO L.R. N. 1/2000 modificata dalla L.R. 8/2004 – Programma regionale degli interventi per lo sviluppo dei servizi educativi in età 0-3 anni CONTRIBUTO CONCESSO: € 350.000,00 ANCORA DA EROGARE: € 175.000,00 2) REALIZZAZIONE PERCORSO CICLOPEDONALE ARGINI DEL TORRENTE PARMA Convenzione stipulata con la Provincia di Parma in data 18/12/2008 CONTRIBUTO CONCESSO: € 82.200,00 ANCORA DA EROGARE: € 82.200,00 3) REALIZZAZIONE PERCORSO CICLOPEDONALE ARGINI DEL TORRENTE PARMA DA TORRILE A VICOMERO – 1’ STRALCIO INTERVENTO PR0706 CONTRIBUTO DA CONCEDERE: € 7.195,17 (iniziale € 46.775,97 – post gara € 7.195,17) ANCORA DA EROGARE: € 7.195,17 4) RIDUZIONE CONSUMO ENERGETICO ILLUMINAZIONE PUBBLCA INTERVENTO PR0704 CONTRIBUTO DA CONCEDERE: € 20.062,60 ANCORA DA EROGARE: € 20.062,60. Ritenuto che visto il delicato momento attraversato dagli enti locali, ulteriori ritardi posso portare a notevoli difficolta' nella gestione ordinaria degli stessi. interrogo l'assessore per sapere Per quale motivo i contributi cititati in premessa non sono ancora stati erogati e se si prevede la loro erogazione in futuro e con quale tempistica. Chiedo la pubblicazione dell’atto sul sito web ufficiale della Provincia Il Consigliere Provinciale Simone Orlandini

lunedì 1 ottobre 2012

Fusione Stuart-Bizzozzero

Comunicato stampa 01/10/2012 La fusione tra l'azienda sperimentale Stuart e la Fondazione Bizzozzero, non ci convince così come e' stata impostata. Tecnicamente parlando le due aziende dovrebbero avere tutti i requisiti per procedere con la fusione, gli statuti, la loro attività e la loro storia racchiudono un patrimonio di competenze che dobbiamo tutelare e valorizzare nell'ambito,agroindustriale. Fin qui niente di anomalo, anzi la Provincia si alleggerirebbe del contributo annuale che versa all'azienda Stuart, la cosa che ci fa storcere il naso però, e' che la Fondazione Bizzozzero tiene in cassa un milione di euro frutto del patrimonio e delle donazioni ricevute dal momento della costituzione, e che attualmente questo milione di euro e' investito in obbligazioni. Si prevede di utilizzare questa somma per l'attività del nuovo soggetto che si viene a costituire, in un momento economico cosi difficile, dove si fatica a trovare risorse, dove tutti devono tirare la cinghia, teniamo conto che la provincia l'anno scorso a ridotto il contributo all'azienda Stuart da 200mila a 80 mila euro annui e per l'anno prossimo il contributo sarebbe pari a zero, mettere in circolazione un milione di euro che oggi consentiva grazie agli interessi maturati di portare avanti la struttura contenete gli archivi storici con le ricerche della fodazione possa mettere a rischio il mantenimento degli stessi. Se in questi anni anni la fondazione Stuart, cioè colei che la sperimentazione la effettua, non è' riuscita, nonostante un buon lavoro svolto, a produrre utili nonostante gli ingenti contributi pubblici, per quale motivo dovrebbe riuscire ora con questo capitale piu o meno privato? La questione e' semplice, la Provincia si alleggerisce di un peso che momentaneamente vive sul milione di euro nella cassa della fondazione, e poi quando il milione di euro non ci sarà più? Chi paga? Il rischio che vediamo e' che in questo delicato momento qualcuno possa gestire non con la dovuta serenità il patrimonio ricevuto in dote. Per questo motivo siamo contrari alla fusione senza condizioni attualmente in atto, la Fondazione Bizozzero e' patrimonio di tutti, per questo ci teniamo che continui ad esserlo, e che l'ingente somma di denaro che sino ad oggi a garantito il suo sostentagarantito possa fare anche per li anni futuri . Vogliamo pertanto che nell'atto costituitivo del nuovo soggetto i fondi attualmente investiti in obbligazioni restino stabilmente investiti per almeno tre anni dalla costituzione e una parte ingente degli stessi sia vincolata nel tempo. Il rischio dell'assalto alla diligenza lo dobbiamo scongiurare. Popolo della libertà. Gruppo consigliare Provincia di Parma