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giovedì 22 dicembre 2011

Lettera aperta al Commissario Ciclosi

Lettera aperta al Commissario Ciclosi

“Nelle partecipate non equipari gli onesti ai furbetti”

Il Commissario Ciclosi, in questi giorni prenatalizi, sta regalando forti emozioni ai peones della critica pre-elettorale, chiedendo dimissioni incondizionate a tutti gli amministratori delle società partecipate. Un repulisti sen distinguo di sorta eccezion fatta… per gli amministratori di Tep, gli unici, pare, a non essere ancora stati colpiti dalla richiesta di dimissioni.
Una scelta ben curiosa, dal momento che Tep era forse l'unica società che necessitasse di un energico tabula rasa, alla luce della gara andata deserta per la privatizzazione e delle poco brillanti performance finanziarie emerse nei mesi scorsi.
Dunque, ragioniamo: un azzeramento di tale portata, in un momento così difficile per la città, significa mettere alla gogna tutti quegli amministratori che, se anche hanno operato perseguendo l’interesse collettivo, oggi si vedono buttata addosso un'ombra sinistra sul loro operato.
Intendiamoci, chi ha sbagliato è giusto che paghi e chi le scrive non si è mai nascosto dietro ad una tessera di partito – o ad una convenienza di parte – per criticare l’azione della giustizia giusta. Ma chi si è messo al servizio delle istituzioni – e per giunta con merito – non può nemmeno per un istante essere associato alle condotte disdicevoli d’altri. Men che meno di fronte all’incombenza di un avvelenato clima elettorale. O, forse, sono proprio le elezioni a essere motore e spirito di questo azzeramento indistinto?
Commissario Ciclosi, le posso garantire che dietro al lavoro di tanti onesti cittadini chiamati ad operare per il bene della comunità, non ci sono caste oscure, profitti lauti o rendite di potere. C’è, semplicemente, gente che ha lavorato sodo, con budget ridotti e non poche pressioni per nulla facili da gestire.
Ricordo che tra dipendenti comunali, politici, imprenditori e consulenti, negli ultimi 5 anni sono ruotati intorno all'Amministrazione comunale circa 4mila persone. Se facciamo due conti scopriamo che quelle arrestate o colpite da avviso di garanzia sono circa 20, ovvero lo 0,5% del totale.
A costo di essere impopolare, dico questo per far capire che il sistema Parma non è sinonimo di “marcio” e, nemmeno, è accettabile trattare tutti gli amministratori delle società partecipate come se fossero dei "furbetti".
In virtù di tutto ciò, egregio Commissario, le chiedo di avere la massima attenzione per le persone – per la loro storia professionale e per il loro ruolo attivo di cittadini servitori del Comune –, pur comprendendo che la sua mission è quella del Ragioniere che deve limitarsi a controllare i conti e a riportare la normalità in una situazione incandescente.


Movida, un’ordinanza che non va
Non posso tacere sul fatto, però, che le deleghe di cui lei dispone le consentono di incidere in modo molto pesante sugli usi e costumi della città. Con questo mi riferisco in particolare alla movida di via Farini: con il provvedimento di chiusura anticipata dei locali e con lo spegnimento della musica alle ore 22 si sta distruggendo una realtà economica e sociale, fatta di imprenditori, lavoratori e fruitori del "Servizio Movida", che altro non è che un modo conviviale di vivere la città. Un modo che ha fatto del centro di Parma uno dei migliori e più frequentati del Paese. Dobbiamo riportate la movida a quello che era prima di questo provvedimento, compendiando le necessità dei residenti con quelle degli esercenti. A tal proposito ritengo che si potrebbero studiare percorsi condivisi per l'insonorizzazione (tutt’altro che economica) di alcune parti di palazzi della zona più “calda” della movida.
È utile ricordare che ci sono imprenditori che hanno investito parecchio e che adesso avvertono tutta la precarietà di questa situazione, non potendo, di conseguenza, mantenere i livelli occupazionali pregressi, caratterizzati da una forte presenza di ragazzi giovani, categoria estremamente penalizzata in questo forte periodo di crisi.
Senza cercare il pelo nell’uovo, voglio ricordare, infine, che l’ordinanza di chiusura anticipata è estremamente discriminatoria, lasciando che a 100 metri di distanza un altro locale possa avere orari diversi, tenere la musica sino a tarda notte ecc. ecc. Tutto per il solo fatto di essere fuori dal confine della movida. Per questo Commissario, la invito a ripensare questa ordinanza e a valutare di ripristinare il dispositivo precedentemente adottato dall’Amministrazione.

Simone Orlandini

mercoledì 21 dicembre 2011

comunicato stampa sul consiglio provinciale

«Ancora una volta in Consiglio provinciale ho trovato un Bernazzoli come dottor Jackill e Mr Hyde. Da un lato il candidato alle primarie del Pd predica benissimo

urbi et orbi. Dall’altro, nelle vesti di Presidente della Provincia, svicola e non risponde a quesiti di primaria importanza per il nostro territorio».

 

Così Simone Orlandini, consigliere provinciale del Pdl, commenta l’esito della seduta consiliare di oggi, nel corso della quale ha presentato tre interrogazioni rivolte direttamente al presidente Bernazzoli. «Tre interrogazioni alle quali il presidente-candidato non ha sostanzialmente risposto, delegando i suoi assessori», continua Orlandini.

 

Illuminazione pubblica: il Pdl spaventa la Regione, arrivano i soldi

Orlandini ha chiesto di sapere se siano o meno a rischio ingenti risorse del ministero dell’Ambiente, stanziate per l’innovazione nell’illuminazione pubblica e spettanti a Langhirano, Lesignano de' Bagni, Collecchio, Colorno, Felino, Unione Terre Verdiane, Montechiarugolo, Sala Baganza, Unione Sorbolo-Mezzani, Torrile e Traversetolo

. Questo alla luce di una allarmante lettera della Regione (datata 20 ottobre 2011) che scaricava non poche responsabilità in capo alla Provincia. «A parte il fatto che l’assessore Castellani mi ha risposto in modo estremamente evasivo, magicamente – commenta Orlandini – lo stesso si è nascosto dietro ad una e-mail della Regione, giunta provvidenzialmente oggi alle 14.52, 8 minuti prima dell’inizio del Consiglio. Tanta era la fretta di salvare la faccia che l’atto è stato presentato senza nemmeno un numero di protocollo. E l’atto, ovviamente, dice che la Provincia ha bene operato ecc. ecc. ecc. – continua Orlndini –.

A parte il penoso tentativo di metterci una pezza, noto con favore che la mia presa di posizione dei giorni scorsi ha portato all’impegno della Regione a garantire un finanziamento vitale per i nostri Comuni. Questo e' quello che volevo ottenere, le polemiche sterili le lascio al centrosinistra. 

Capo di gabinetto senza laurea: «Farò un esposto alla Corte dei Conti»

Dopo le dimissioni del capo di Gabinetto del Comune di Bologna, perché sprovvisto di laurea, Orlandini è tornato ad occuparsi della figura di Genni Sandei, titolare di un incarico analogo in Provincia, pure lei sprovvista di diploma di laurea e già protagonista di un clamoroso declassamento contrattuale da categoria D a categoria C. «Bernazzoli ha ribadito la validità della sua risposta dello scorso anno. Benissimo, ne prendo atto. Mancando da più di 12 mesi risposte esaustive sul “caso Sandei”, di questa vicenda se ne occuperà la Corte dei Conti, appena riceverà il mio esposto sulla vicenda».

 

 

Consumo del suolo: «Bernazzoli lo sconfessa o no?»

Si chiamano Aree produttive ecologicamente attrezzate (Apea), la Provincia le sponsorizza e consumeranno migliaia di ettari del nostro territorio.

«Quando Bernazzoli fa il candidato sindaco dice di voler proteggere il suolo da nuove betoniere, quando, invece, fa il presidente della Provincia si ricorda dei costruttori. Interrogato sulla materia, oggi ha demandato una rispostina tecnica al suo fedelissimo assessore Ugo Danni, senza però dire cosa realmente pensa – attacca Orlandini –. Bernazzoli ha forse paura di dire che le Apea saranno ecologicamente mostruose? Ha paura perché il suo competitor alle primarie, Dall’Olio, su questo tema lo uccide elettoralmente?»

 

Orlandini - Consiglio Provinciale del 21 dicembre 2011

Oggetto: Consiglio Provinciale

Consiglio Provinciale di mercoledi 21 dicembre 2011

Interrogazioni verbali

Premessa
Premetto che non sono qui a fare polemiche sterili sulla candidatura del Presidente a sindaco di Parma, al quale va tutta mia stima perchè è riuscito a far bere ai suoi il fatto che tra qualche mese i consiglieri potrebbero essere costretti a giustificare un ritorno alle urne in Provincia solo ed esclusivamente perché il loro, e nostro, Presidente ha deciso di cercare di sistemarsi su una poltrona più sicura di quella che ha adesso per i prossimi cinque anni, la soppressione di questo ente evidentemente causa una grossa crisi d'astinenza da seggiolone, che evidentemente il nostro presidente non riuscirebbe a sopportare. La sudditanza dei suoi consiglieri è ammirevole, per lei sono pronti a tutto, anche a questo, non le nascondo che se un mio superiore, in senso politico, mi chiedesse di tradire il mandato conferitomi dai miei elettori io non esiterei a ribellarmi, il popolo è sovrano e decide, non esiste che qualcuno se ne approfitti alle sue spalle senza pagare dazio. E' chiaro però che il Presidente, visto che la legge glielo permette, è libero di candidarsi ma ha l'obbligo di operare nel pieno interesse dei cittadini dell’ente di cui è Presidente, non può permettersi il lusso di non curarsi della Provincia solo per dare vita alle sue nuove ambizioni personali. I parmigiani infatti lo hanno votato per governare cinque anni. E’ evidente che una persona non può fare sia il Presidente della Provincia che il sindaco di una città come Parma, non curandosi della difficile situazione in cui versano le Provincie, a causa di questa fase di transizione in cui l'ente dovrà demandare le proprie competenze ad altri.
Il tema di fondo è che qui non si parla solo di numeri, si parla anche e sopratutto di persone! Ho raccolto numerose segnalazioni dal personale dipendente in cui mi manifestavano grande preoccupazione per la sua candidatura, perchè già è avviato il processo di soppressione delle Provincie, se poi lei si dovesse dimettere saremmo nel caos più totale in un momento in cui la normativa non è chiara e attualmente non siamo in grado di capire che fine faranno i dipendenti.

Ma capiamo meglio perchè ho fatto questo cappello introduttivo, il problema è sempre quello da due mesi a sta parte, il Presidente non si occupa più a tempo pieno della Provincia, e adesso vi spiego il perchè:



1) Perdita di finanziamento per la “Riduzione inquinamento atmosferico e gas serra attraverso adeguamenti illuminazione pubblica”.

Dopo aver effettuato un accesso agli atti nei giorni scorsi, e dopo aver interrogato il Presidente sul rischio di perdita del finanziamento in oggetto, ieri sono venuto in possesso di una lettera della Regione P.G.2011. 0255232 del 20/10/2011 che lascia pochi dubbi su quello che è successo. A causa delle negligenze della Provincia, 11 comuni perdono complessivamente circa 600 mila euro di contributo, su spese già effettuate alla data del 30 maggio 2010, che contavano di incassare come quota parte a fondo perduto, come prevedeva il bando, delle spese per l'ammodernamento del parco illuminazione.
La perdita si compone dell’importo del ribasso d’asta, che la Regione trattiene per sé, e l’importo che sarebbe erogabile, ma non essendo stati compilati correttamente i moduli, anche questi fondi verranno persi.
Ora sembra che i comuni dovranno velocemente correre ai ripari con variazioni di bilancio per ovviare agli errori della Provincia.
“Presidente, conferma la previsione della lettera della Regione? Se si, è gravissimo quello che sta accadendo, nella lettera che adesso leggo a tutti i colleghi si dice apertamente che gli uffici della Provincia non hanno rendicontato correttamente la scheda riepilogativa determinando la perdita del contributo previsto, Presidente, stando al “Teorema Pagliari” secondo il quale un assessore è sempre responsabile dell’operato dei suoi sottoposti, chiedo le dimissioni all'assessore all’ambiente Giancarlo Castellani”.ù
Chiedo inoltre al Presidente di insistere con la Regione affinché gli importi del ribasso d’asta tornino sul territorio provinciale, ed essendo questo un bando mal prodotto dalla Regione, che si adoperino per risolvere quei problemi che oggi rendono impossibile l’assegnazione dei fondi.


E con questo mi rivolgo ai sindaci presenti in questo consesso e chiedo loro se la perdita di questo contributo mette in difficoltà le loro casse, oppure se questa situazione non pregiudica in alcun modo l’attività dei loro Municipi. Lo chiedo perchè se questa perdita di finanziamento non genera difficoltà nella chiusura del bilancio, ha ragione qualcuno nel dire che c’è ancora molto su cui è possibile tagliare.





2) Capo di Gabinetto del Presidente, Si dimette il capo di gabinetto del sindaco di Bologna dopo che l’opposizione ha sollevato la questione dell’illegittimità dell’inquadramento della sua assunzione

Antonio Amorosi, l'ex assessore mette nel mirino il capo di gabinetto del sindaco, Marco Lombardelli.

"Senza una laurea né un esperienza professionale nel settore, è stato assunto dal Comune di Bologna e inquadrato nella categoria "D" dei contratti pubblici, per la quale la laurea è obbligatoria", sostiene infatti Amorosi in un articolo (dal titolo Bologna, il favoloso mondo di Meroland") pubblicato oggi sul sito affaritaliani.It. Amorosi in proposito cita una direttiva del 15 novembre scorso, firmata dal direttore generale Giacomo Capuzzimati e dal segretario generale Luca Uguccioni, dove si precisa quale sia l'inquadramento di Lombardelli. "Per scelte del genere, però, la legge condanna sindaci e segretari generali per danno erariale", obietta ora l'ex assessore della giunta Cofferati.

"Nella delibera che lo assume - prosegue Amorosi - si specifica che Lombardelli non è dirigente, ma nella direttiva successiva gli si dà una categoria (la "D") che permette di giustificarne lo stipendio da 68.700 euro lordi annui. Forse per Lombardelli - ipotizza quindi Amorosi - più della laurea e delle competenze ha pesato il legame di ferro con l'europarlamentare Salvatore Caronna, ex segretario del Pd di Bologna, che sembra averlo spinto direttamente al vertice della macchina comunale come quota personale nelle spartizioni
Pd della città". Risultato - conclude Amorosi - il Comune di Bologna "spenderà per questa bella opportunità data al fedele funzionario di partito almeno 344.000 euro in 5 anni, come hanno riportato tutti i giornali locali". (Dire)

Lombardelli dice:
"Le notizie di questi giorni più volte riportate dalla stampa locale, inerenti il mio ruolo all'interno dell'Amministrazione comunale, hanno segnato irreparabilmente la serenità per svolgere al meglio un compito così delicato come quello di Responsabile di Gabinetto del Sindaco - scrive Lombardelli -. Ho sufficiente senso di responsabilità per agire evitando che situazioni come questa possano
essere strumentalizzate e finalizzate, oggi e in futuro, a recare danno al Sindaco e alla Giunta, che stanno lavorando intensamente per il bene di Bologna. Per questo motivo ho deciso di rassegnare le dimissioni dall'incarico di Responsabile di Gabinetto".

Alla luce di quello che sta succedendo a Bologna, ovvero a causa dell'inquadramento del capo di gabinetto del sindaco con inquadramento di cat. D3 pur non essendo in possesso di uno dei requisiti richiesti che è la laurea, ricordo che la giurisprudenza dispone: “Risponde di danno erariale il Sindaco di un comune, unitamente al segretario dell’ente che assuma in staff ex art. 90 T.U.E.L. un soggetto privo di diploma di laurea, corrispondendogli un compenso pari alla categoria D3 per il cui accesso dall’esterno è prevista la laurea, in quanto la spesa sostenuta dall’amministrazione risulta al di fuori dei canoni normativi previsti dalla normativa di riferimento: il Regolamento Generale sull’ordinamento degli Uffici e Servizi, in attuazione dell’art.35, comma 7, del D.Lgs. 30 marzo 2001 n°165, dispone che, per la categoria D) sia necessario il diploma di laurea.
Presidente, e’ ancora convinto che la risposta "è stata ricondotta ad un inquadramento contrattuale che meglio risponda alle sue caratteristiche" non prefiguri espressamente un danno erariale?
Io, dopo le dimissioni di Lombardelli a Bologna ne sono sicuro, per questo le dico che è mia intenzione procedere con la denuncia alla Corte dei conti per danno erariale nei prossimi giorni.
Oggi, chiedo le dimissioni dell’assessore al personale Roberto Zannoni e del Segretario Generale per il fatto sopracitato, in qualità di responsabili dei procedimenti.


3) Apea, il Presidente in queste settimane si è espresso in modo contrario al consumo del suolo, voterà le varianti al PTCP per la realizzazione Apea che abbiamo adottato nei mesi scorsi?
L’anno scorso il consiglio Provinciale con Delibera n°70 del 17/06/2010 ha adottato le Apea, che sono delle aree attrezzate in cui sviluppare servizi per le aziende del settore alimentare. Io non votai favorevolmente quella delibera perchè non ritenevo quel tipo di intervento adeguato alle esigenze delle aziende del territorio in un momento cosi difficile per l’economia, e purtroppo temo di aver avuto ragione perché oggi ancor più che un anno fa, non sussistono le condizioni per consentire agli imprenditori investimenti ingenti come quelli richiesti per le apea.
Lei Presidente nelle scorse settimane si è lasciato andare ad una serie di riflessioni molto chiare, stop al consumo del suolo, le apea non consumano suolo? Direi proprio di si! Per cui sulla base delle sue dichiarazioni sono ad interrogarla per sapere come intende comportarsi su questo tema, visto che nei prossimi mesi saremo di nuovo chiamati ad esprimerci, e’ ancora favorevole allo sviluppo di queste aree? Circa 50.000 metri quadrati.


Il Consigliere Provinciale
Simone Orlandini

martedì 20 dicembre 2011

Comunicato Stampa - invito alla cittadinanza

Gentili direttori,

con la presente sono ad invitare le vostre testate a partecipare al Consiglio provinciale di domani, mercoledì 21 dicembre 2011 alle ore 15,00 presso la sede di Piazza della Pace n1. Nonostante qualcuno cerchi derubricare la mia attività a semplice polemica elettorale, sono e resto convinto che il Presidente della Provincia, accettando la candidatura alle primarie, abbia tradito il mandato elettorale che ha ricevuto dai cittadini con le elezioni del 2009. Il risultato tangibile e sotto gli occhi di tutti è che il presidente-candidato sta trascurando l’ente, non risolvendo questioni niente affatto secondarie per lo sviluppo del territorio. Questioni che, in alcuni casi, stanno prefigurando un uso a mio parere opinabile delle risorse pubbliche. Con tanti cari saluti alla sventolata retorica della trasparenza, della correttezza e dell’oculatezza delle spese che da anni imperversa negli interventi del presidente-candidato.

 

Ecco perché nella seduta consiliare di domani presenterò tre importanti interrogazioni sulle quali mi aspetto dal presidente risposte puntuali, precise e non un semplice rinvio ad una futuribile discussione. Sono tempi difficili per i cittadini e le istituzioni al loro servizio, la campagna elettorale del presidente-candidato credo possa attendere.

 

Unitamente a ciò vi chiedo di dare il risalto più ampio possibile dell’appuntamento consiliare già nelle pubblicazioni di domani, affinché i cittadini possano partecipare alla seduta, per prendere personalmente visione della situazione critica nella quale versa l’Ente Provincia.

sabato 17 dicembre 2011

Lettera aperta al Presidente Berlusconi e al Segretario Alfano

All’attenzione di

Presidente, On. Silvio Berlusconi

Segretario Nazionale, On. Angelino Alfano

E, p.c.

On. Gregorio Fontana

On. Francesco Biava

Sen. Filippo Berselli


Oggetto: Richiesta convocazione Congresso Pdl Parma per il 28 gennaio.


Presidente Berlusconi, Segretario Alfano,

la situazione politica nella quale versa il nostro capoluogo ci impone il dovere della franchezza. E con franchezza vi descriviamo lo sgomento provato una volta appreso che tutti i congressi provinciali convocati per il 14 e 15 gennaio p.v. – quindi anche quello di Parma – sono stati rinviati ad una data non meglio precisata, comunque a partire dal 28 gennaio successivo, a causa di problemi di natura tecnica.

Fedeli al canone che ci siamo dati, è nostro dovere evidenziarVi che chi scrive non sta pensando a singolar tenzoni congressuali e, men che meno, è animato da secondi fini.
Semplicemente, l’ascolto dei nostri militanti e dei cittadini che ci chiedono di non abdicare al diritto-dovere di una battaglia elettorale che si annuncia durissima, ci porta a rimarcare quella che è un’evidenza politica a tutti gli effetti: Parma – unica città capoluogo strappata per 14 anni alla sinistra emiliana – si avvicina a grandi falcate all’appuntamento elettorale della prossima primavera senza che il Pdl sia dotato di un organo forte, ampiamente legittimato e autorevole per impostare una vasta azione politica tesa a recuperare il consenso, prima di tutto, del nostro elettorato, confuso e smarrito dopo le vicende che hanno costretto alle dimissioni l’Amministrazione Vignali.

La celebrazione del congresso di Parma l’abbiamo sempre immaginata come un’occasione imperdibile per dimostrare quanto il nostro partito sia un laboratorio democratico avanzato e, soprattutto, un forte aggregato di uomini e donne, amministratori capaci e semplici cittadini, che hanno un’idea vincente di come si debba ricostruire il rapporto tra il Pdl e il territorio che abitiamo. In altre parole, la quint’essenza della grande intuizione posta alla base del Pdl dal presidente Silvio Berlusconi.

Per tutto questo, avvicinandoci a quella che doveva essere la data del nostro congresso provinciale, la parola che più ci rappresentava era “dialogo”.
Dialogo con la base, prima di tutto e tutti. Dialogo con le forze civiche e partitiche del centrodestra che, in qualche modo, si stanno attrezzando per le elezioni amministrative ma che guardano al nuovo corso azzurro con speranza. Con speranza e, non possiamo nasconderlo, anche con preoccupazione per la paralisi della nostra iniziativa, oggi affidata all’iniziativa di singoli e non coordinata – come converrebbe – da una cabina di regia attenta, puntuale e determinata a ricreare le condizioni per smontare, pezzo a pezzo, l’armata Brancaleone che la sinistra faticosamente ha messo in piedi

Crediamo di poter asserire senza timore di smentita, insomma, che il Pdl deve ritrovare la capacità e l’orgoglio di essere cuore e anima del centrodestra, l’abilità di rilanciare una corsa che, ad oggi, ci vede pressoché assenti anche sui media e nei circuiti comunicativi locali.

In nome di tutto quanto sopra esposto, siamo a chiederVi di convocare il congresso provinciale già nella prima data utile del 28 gennaio, ben sapendo che una tale calendarizzazione avrebbe una elevata valenza simbolica, essendo indette per il giorno successivo le primarie che dovranno sancire il nome del candidato ufficiale della sinistra.

Presidente Berlusconi, Segretario Alfano, ancora una volta parliamo con franchezza: il Pdl di Parma vuole ripartire e conta su tutta la Vostra collaborazione.

Sperando di avere illustrato al meglio le ragioni che c’hanno spinto a scriverVi, nonché certi di intercettare i medesimi obiettivi che state costruendo, insieme, giorno dopo giorno, vi auguriamo di cuore buon lavoro.



Parma, lì 17/12/2011


Simone Orlandini
Paolo Paglia
Antonio Pini
Michele Rainieri
Paolo Zoni

giovedì 15 dicembre 2011

Interrogazione su perdita del contributo per l'illuminazione

Comunicato Stampa su interrogazione Orlandini
15/12/2011
www.simoneorlandini.it

Di certo c'è solo un grosso, grosso guaio: stanno perdendo quasi 600 mila euro di contributi statali i Comuni di Langhirano, Lesignano de' Bagni, Collecchio, Colorno, Felino, Unione Terre Verdiane, Montechiarugolo, Sala Baganza, Unione Sorbolo Mezzani, Torrile e Traversetolo.

Si tratta di risorse vitali per i bilanci, legate al contributo relativo all'accordo sulla qualità dell'aria (D.M. 16/10/2006 intervento n. PR07-04) intitolato "riduzione inquinamento atmosferico e gas serra attraverso adeguamento illuminazione pubblica?.
In sostanza i Comuni sopra elencati, che avevano realizzato interventi per aiutare l'ambiente innovando sull'illuminazione pubblica, dovevano portare a casa un contributo complessivamente ammontante a 578.857,50? (pari al 40% del totale, ovvero
1.447.143,75?), sulla scorta di un finanziamento del Ministero dell'Ambiente, recepito dalla Giunta regionale con delibera numero 435 del 31 marzo 2008.
Purtroppo per le casse comunali ? e per i cittadini! ? il contributo è in corso di revoca da parte del Ministero e ci sorge il dubbio che in Provincia qualcosa non abbia funzionato a dovere. Il perché è presto detto: toccava all'Ente guidato dal presidente-candidato sindaco Vincenzo Bernazzoli produrre la rendicontazione delle spese sostenute dai Comuni, attraverso una apposita scheda riepilogativa e di sintesi. Come mai soldi certi, all'improvviso, stanno sparendo nel nulla? Peccato, e lo dico rivolto al centrosinistra, che non ci sia più il solito governo Berlusconi cui addossare tutte le nefandezze possibili.
Il risultato pratico è che su questi soldi i Comuni in questione contavano con la stessa speranza di chi è in cerca d'ossigeno.
È bene ricordare, infatti, che sono in arrivo nuvoloni nefasti per i bilanci di questi Enti: i sindaci hanno già speso per ammodernare l'illuminazione pubblica e, se dovessero sobbarcarsi la quota che doveva essere coperta dal contributo ministeriale, prevedo notevoli difficoltà nel far quadrare i bilanci.
Per tale ragione ho presentato una interrogazione al presidente-candidato sindaco Bernazzoli, sempre più preso nella parte di difensore degli interessi dei cittadini di Parma e, ahinoi, sempre meno attento ai bisogni dei cittadini del parmense che lo hanno eletto.
Ricordo, ancora una volta, che gli elettori hanno votato Bernazzoli per vederlo governare 5 anni, non per dargli una sistemazione temporanea in Provincia, ridotta a comodo taxi per riorganizzarsi il futuro in tutta tranquillità.
Senza voler insistere troppo sulle inefficienze croniche di questa Giunta provinciale di centrosinistra ? schieramento prodigo di complimenti per il governo Monti, per ora capace solo di applicare accise sulla benzina e tasse sulla prima casa, beni che usiamo tutti quanti ?, chiedo una risposta velocissima sulla valanga di soldi che il parmense rischia di perdere. Il Presidente parla quotidianamente di "Disastro Parma", questa perdita di denaro, se confermata, secondo lui cosa è?

Simone Orlandini
Consigliere Provinciale
Gruppo PDL

Parma, 15/12/2011

Alla c.a. del Presidente della Provincia
Dott. Vincenzo Bernazzoli

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ED IN AULA

Oggetto: Perdita del contributo di 578.857€ erogato dalla Regione

Il sottoscritto Consigliere Provinciale Simone Orlandini
Premesso
Che in riferimento all'accordo qualita' dell'aria -D.M. 16/10/2006 intervento n. PR07-04 "riduzione inquinamento atmosferico e gas serra attraverso adeguamento illuminazione pubblica”, la giunta regionale, in base ad un finanziamento del Ministero dell'Ambiente ha approvato con deliberazione di giunta n.435 del 31 marzo 2008 su un costo totale di 1.447.143,75€ un contributo di 578.857,50€ pari al 40% del totale, da erogare ai comuni aggiudicatari degli interventi.
Che i comuni interessati da tale intervento sono: Langhirano, Lesignano de' Bagni, Collecchio, Colorno, Felino, Unione Terre Verdiane, Montechiarugolo, Salabaganza, Unione Sorbolo Mezzani, Torrile e Traversetolo.
considerato
Che compete alla Provincia il coordinamento dei singoli enti al fine di produrre la rendicontazione tramite apposita scheda riepilogativa di sintesi di tutte le spese sostenute.
Che mi giungono notizie secondo cui il contributo sta per essere revocato.
Interrogo il Presidente Bernazzoli
Per sapere se è vero che il Ministero dell'Ambiente sta procedendo alla revoca del finanziamento in oggetto e per quale motivo.
Chiedo la pubblicazione dell’atto sul sito web ufficiale della Provincia
Il Consigliere Provinciale
Simone Orlandini

mercoledì 14 dicembre 2011

Comunicato Stampa 16/12/2011

Comunicato Stampa
16/12/2011

Dopo ripetute segnalazioni di anomalie nella fase finale del bando per il contributo sul bando per l'illuminazione, ho effettuato una richiesta di accesso agli atti per capire bene a cosa si riferiscono le polemiche su questo bando a cui hanno aderito molti comuni della Provincia, e in cui la Provincia era incaricata di redigere la rendicontazione su cui poi verrà erogato il finanziamento.
Intendo approfondire l'argomento ed eventualmente interrogare la giunta.
Tutti i documenti relativi alla rendicontazione in
Riferimento al progetto n. PR07-04 inserito nel progetto "Programma di interventi per il miglioramento della qualità Dell aria approvato con deliberazione di giunta regionale n. 435 del 31 marzo.

Simone Orlandini

domenica 11 dicembre 2011

Comunicato Stampa del 12-12-2011



Comunicato Stampa
Parma, lunedì 12 dicembre 2011
www.simoneorlandini.it

Ben 7 dirigenti in scadenza di contratto (costati milionate d’euro) e un presidente della Provincia troppo impegnato nella corsa a sindaco per rispondere ai dubbi, legittimi, del Pdl.

Da indispensabili a scaricabili
Era il 25 ottobre 2011 quanto durante il Consiglio Provinciale interrogavo il Presidente Bernazzoli per sapere che fine avrebbero fatto i 7 dirigenti in questione. Il Presidente asserì che avrebbe provveduto a rispondermi in forma scritta, ma ad oggi tutto tace. Clamoroso.
Al presidente-candidato non posso, così, che rivolgere nuovamente il mio quesito: non me ne voglia per l’insistenza, ma chiedo solo di sapere cosa ne sarà dei sette dirigenti che il 14 giugno 2010 il presidente definiva (lettera protocollo n° 4500) “come indispensabili per garantire il buon funzionamento dell’ente stesso”.
Bene, ieri “indispensabili” – tanto da costringere l’ente ad esborsare quasi un milione di euro all’anno – oggi sulla punta del badile?
Delle due l’una: o non era vero che erano… “indispensabili” o qualcuno ha fatto male i conti.
In compenso, i conti li fanno benissimo i cittadini, ai quali abbiamo spiegato – e continueremo a farlo! – che con due milioni di euro spesi in due anni, davvero non c’è traccia di tutto quel virtuosismo tanto pubblicizzato dal Presidente in occasione delle Primarie del Pd.

Il presidente tace. Il Candidato parla fin troppo
Già perche il nostro Presidente Bernazzoli che non dà spiegazioni su questa “curiosa” operazione, trova invece il tempo di candidarsi alle primarie del suo partito, primo passo per ottenere la nomination per la corsa allo scranno da sindaco di Parma.
Capisco che l’abolizione delle Province provochi in lui l’ansia da assenza di poltrona, però dovrebbe perlomeno avere il buon gusto di evitare di dire che è costretto a candidarsi perché è la città che glielo chiede. Se una cosa i parmigiani chiedono a Bernazzoli, quella è che resti al suo posto in Provincia: nel 2009 la gente l’ha votato per vederlo lavorare 5 anni, non per dargli un taxi per la scalata al potere.


La buona politica di Bernazzoli? Ma per piacere…
Volendo guardare oltre, le recenti esternazioni di Bernazzoli lasciano il tempo che trovano: scusi presidente-candidato, proprio lei parla di “buona politica”?
E’ verissimo che le partecipate del Comune sono fortemente esposte ma è anche vero che il commissario è arrivato perché il Sindaco si è dimesso e non perché il ministero ha commissariato il Comune per insolvenza.

Non portiamo a Parma il “modello” Pisapia
Poi, se il modello a cui ispirarsi è quello di Pisapia a Milano, allora sarà necessario far vedere ai cittadini parmigiani alcuni dei nuovi provvedimenti della Giunta Pisapia, come ad esempio far pagare una penale di 1,2 milioni di euro per non realizzare il parcheggio di piazza Lavater, pagare un Direttore Generale 210.000 euro l’anno e un capo di Gabinetto 140.000 euro – qua ci rendiamo conto cosa sono i 90.000 € annui che l’ente sborsa per la capo di gabinetto del Presidente Bernazzoli –, aumentare del 23% le dotazioni degli Assessore per i propri portaborse, assumere 43 collaboratori esterni (molti dei quali attivi nella campagna elettorale) spendendo un totale di 2,2 milioni di euro all’anno. In questo, sì, Bernazzoli è stato più bravo, ha speso quasi un milione all’anno per soli 7 dipendenti.
E magari, chissà, Pisapia potrà imparare da Bernazzoli la storia dell’appalto Car server da due milioni di euro su cui sta indagando la Guardia di Finanza, passando chiaramente per l’assunzione del suo capo di gabinetto con una categoria di inquadramento che successivamente è stata declassata seppur mantenendogli lo stesso stipendio.


Ps: Su questo punto ho interrogato il presidente (nuovamente) il 15 di novembre, ma chiaramente Bernazzoli non ha ancora risposto.

Simone Orlandini

Sollecito la risposta sul rinnovo dei contratti in scadenza

Parma, 11/12/2011

Alla c.a. del Presidente della Provincia
Dott. Vincenzo Bernazzoli

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ED IN AULA
Oggetto: Sollecito a risposta interrogazione su scadenza contratti
Il sottoscritto Consigliere Provinciale Simone Orlandini
Premesso
Che durante il Consiglio Provinciale del 25 ottobre interrogai in merito alla“Notizia relativa al possibile mancato rinnovo del contratto a n. 7 Dirigenti della Provincia di Parma a tempo determinato”.
Considerato
Che è trascorso oltre un mese e mezzo e non ho ancora ricevuto risposta in merito all’interrogazione sopra citata
Interrogo il Presidente Bernazzoli
Per sapere:
1) se ritiene la gestione dei contratti dei dipendenti della Provincia una parte fondamentale dell’operato di un amministratore pubblico.
2) Se intende rispondermi prima o durante il prossimo Consiglio Provinciale alla mia interrogazione del 25 ottobre.

Chiedo la pubblicazione dell’atto sul sito web ufficiale della Provincia
Il Consigliere Provinciale
Simone Orlandini

Interrogazione su mancata privatizzazione di TEP

Parma, 11/12/2011

Alla c.a. del Presidente della Provincia
Dott. Vincenzo Bernazzoli


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA ED IN AULA

Oggetto: Mancata Privatizzazione di Tep

Il sottoscritto Consigliere Provinciale Simone Orlandini

Premesso
Che già in data 11 novembre 2011 interrogai per avere notizie sullo stato della privatizzazione di Tep spa.
Che ancora ad oggi non mi è stato risposto nemmeno dopo la notizia della mancata adesione al piano di privatizzazione da parte di soggetti privati.
Interrogo il Presidente Bernazzoli
Per sapere se durante il prossimo Consiglio Provinciale intende relazionarci sui motivi della mancata privatizzazione di Tep spa e su quali saranno le manovre da adottare per ovviare a questa grave situazione.

Chiedo la pubblicazione dell’atto sul sito web ufficiale della Provincia
Il Consigliere Provinciale
Simone Orlandini

sabato 10 dicembre 2011

Orlandini:“difendo il made in Italy“

Nel periodo natalizio i nostri prodotti tipici locali oltre che ad essere i regali più ambiti sono anche i più imitati; su questo tema Coldiretti ha sollecitato tutti i politici italiani ad intervenire a sostegno del made in Italy, a patto però che sia il vero Made in Italy. Ed io, che vengo da questo mondo, da ex produttore di Parmigiano Reggiano, non posso che cogliere in pieno questo invito; infatti sto lavorando ad un ordine del giorno per il Consiglio Provinciale che depositerò nelle prossime ore, in materia di difesa del made in Italy agroalimentare, settore di cui, sia per qualita' che per quantita' di prodotti, Parma è la capitale riconosciuta in tutto il mondo. Nel testo dell'odg porrò l'accento sull'esigenza di contrastare ogni forma di concorrenza sleale, dalla contraffazione al cosiddetto "italian sounding", che suggestiona i consumatori stranieri evocando artatamente l'origine italiana di prodotti alimentari che, in realtà, vengono realizzati all'estero e che perciò procura un duplice danno ai nostri produttori, sottraendo al mercato nazionale oltre 60 miliardi di euro l'anno e danneggiando l'immagine complessiva della produzione agroalimentare nazionale.
Con questo odg chiederò l'impegno del presidente della Provincia, dell'assessore alle Politiche agricole e l'intera giunta provinciale a sensibilizzare la Regione e il Governo centrale, e, in particolare, i ministeri dello Sviluppo Economico e Commercio Internazionale e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, perchè vogliano ispirare la loro azione alla difesa senza eccezioni dell'autentico Made in Italy, soprattutto nel settore primario agricolo ed agroalimentare, con iniziative tese alla valorizzazione della produzione nazionale ed evitando di impegnare risorse pubbliche per la commercializzazione sui mercati internazionali di prodotti esteri di mera imitazione italiana, di deprecabile 'italian sounding'.

Prosciutto di Parma
Su questa linea si innesta poi la proposta che ho portato in commissione 5 - attività produttive - , in qualità di Vice Presidente, che discuteremo nelle prossime settimane e con la quale analizzeremo una serie di misure per favorire la riapertura degli allevamenti di suini presso i caseifici presenti sul nostro territorio; misure che vanno dalla semplificazione delle procedure autorizzative alla modifica di parametri tecnici riferite alle strutture e che mirano da un lato a rendere meno pesante la burocrazia e dall'altro a garantire un controllo più puntuale della qualità. Il prosciutto di Parma è diventato l'eccezionale prodotto che oggi tutti conosciamo proprio perchè i suini utilizzati per la produzione del prosciutto erano quelli provenienti dagli stessi allevamenti presenti nei caseifici di piccole dimensioni con grandissima qualità prodotta. Ritengo fondamentale e mi batterò perchè venga dato un sostegno che renda possibile l'allevamento anche in questo difficile momento per il mercato, perché, così facendo, oltre a produrre qualità si favorisce lo sviluppo occupazionale nel settore primario. E non c'è altra strada, per preservare la straordinaria qualità del Prosciutto di Parma, al di fuori di quella di valorizzare il lavoro dei piccoli allevatori che sono i detentori di quella tradizione e di quella esperienza che hanno fatto di Parma il territorio più famoso al mondo per la qualità dei prodotti.
Simone Orlandini
Consigliere Provinciale
Vice Presidente Commissione attivita' produttive

giovedì 8 dicembre 2011

Comunicato stampa su mancata privatizzazione di Tep

Comunicato stampa
Non sono state formalizzate le manifestazioni di interesse per l'acquisto del 40% della Tep, questo e' un fatto gravissimo, con grave danno per l'immagine dell'azienda e sopratutto con il rischio per i cittadini di vedere un servizio peggiorare drasticamente nei prossimi mesi. Ho interroggato più volte nei mesi scorsi sia il Presidente Bernazzoli che l'assessore Fellini, ricevedo sempre risposte parziali e mai esaustive, veniva sempre rimandato tutto al lavoro dei tecnici. Alla luce di quanto successo e' evidente che i fatti di Parma e la distrazione che il Presidente Bernazzoli sta avendo per smania di sedere sulla poltrona più importante del palazzo municipale abbia determinato l'esito negativo della gara. Adesso serve chiarezza, adesso serve un impegno importante per risolvere questa questione fondamentale per il nostro territorio. Non voglio pensar male, ma il rischio che adesso arrivino gli avvoltoi per prendersela ad un prezzo scontato ce' tutto. Interroghero nuovamente Bernazzoli e gli chiedero di relazionare sul tema al consiglio del 21. A questo punto e' evidente che Bernazzoli deve fare una scelta, vuole fare il Presidente a tempo pieno dedicandosi al difficile momento che sta vivendo tutto il paese, o vuole mettere in difficolta' l'ente per le sue ambizioni Personali?
Simone Orlandini

lunedì 5 dicembre 2011

Manovra Monti, e adesso?

 
La manovra è sicuramente dolorosa, il cuore di Monti gronda sangue, e a parte la cgil nessuno minaccia di scatenare la piazza,  questo è positivo. Attendendo il passaggio in Parlamento, e le modifiche che verosimilmente verranno apportate per giudicarla nel dettaglio, rifletto sul fatto che si tratta di una manovra di sole tasse, per le misure sullo sviluppo a quanto pare c'è tempo....... Questo non va bene, come ricordava l'editoriale del direttore del Sole 24 Ore "Fate Presto!". Si parla di tagli alla politica, ridurre la giunta e i consigli Provinciali? No grazie, o eliminiamo questa istituzione oppure non possiamo lasciare, stando alla modifica proposta che tre o quattro persone dispongano di centinaia di milioni di euro così, con un controllo estremamente blando e poco efficace, mi sembra una misura per dare quel contentino alla gente che acclama i tagli e che però nel dettaglio favorisce l'esatto contrario. Delle società partecipate dello Stato e degli enti locali non si parla?  Continuamo quindi a veder girare maxi consulenze che, alcune delle quali, non servono praticamente a nulla? Devono essere collocati 193 miliardi di euro di titoli di stato nei prossimi mesi, e mi rendo conto che senza un Governo insediato rischieremmo di collocarne solo una minima parte, vedi cosa è successo alla Germania e quindi mi bevo il Governo Monti come se lo beve il mio partito, l'interesse Nazionale è, e deve essere la prima cosa. L'importante è che l'interesse nazionale non si trasformi nell'interesse di una casta che come per magia si trova nella stanza dei bottoni e può disporre indistintamente di tutto. La frase poi con cui Monti dice che il problema dell'Euro è l'Italia non mi è proprio piaciuta, sono favorevole tutt'oggi alla permanenza dell'Italia nalla zona euro, però critico ancora oggi le condizioni con cui siamo entrati, ci veniva detto "Dobbiamo entrare nell'Euro altrimenti il paese salta", Bene, mi va bene che siamo entrati. Oggi siamo nell'euro e ci viene detto "dovete reinventarvi l'Italia altrimenti il paese salta e si trascina tutto il vecchio continente". I casi sono due, o qualcuno ci ha preso in giro quando siamo entrati nell'euro nel senso che non vi era tutta quell'urgenza e quella fretta per partire con la moneta nuova anche se i paesi non erano pronti,  e siamo entrati con condizioni da strozzino e mi riferisco al cambio, oppure oggi qualcuno, Francia e Germania in particolarmodo ci vogliono mettere i piedi in testa, e questo mi sembra più probabile, e ci ripropongono la stessa frase "pagate o altrimenti saltate".
Ricordo che analizzando il debito aggregato Stato-Famiglie, non siamo il fanalino di coda dell'Europa....
 
Ma capiamo meglio cosè il debito aggregato con questo articolo di Marco Fortis, docente alla Cattolica di Milano, l'articolo è di un'anno fa circa.
lL fatto che, nelle discussioni pò
litiche e tecniche sul nuovo Patto di stabilità, abbia fatto breceia l'idea italiana di tener conto anche dell'indebitamento privato nel- ITALIA
la valutazione della situazione finanz i a r ia complessiva dei Paesi
membri è positivo per due ragioni. 
La prima ragione è che questa crisi globale non è nata dai debiti pub- 
blici (a parte il caso Grecia) ma dai  debiti privati che si sono rivelati letali per i bilanci di famiglie, impre-
se e banche, con queste ultime che
ora devono essere salvate a colpi di
debito pubblico (in Irlanda, il deh-
cit/Pil  annuo potrebbe lievitare oltre il 30%). D'ora in poi è bene vigilare anche sui debiti privati e non
solo su quelli pubblici.
La seconda ragione è che l'Italia
possiede uno storico debito pubblico elevato, essa ha invece un debito privato molto basso. Ciò non significa che l'Italia possa prendere sotto gamba il suo imponente debito statale, che va drasticamente ridotto con tagli severi alla spesa pubblica improduttiva. Ma
ciò che distingue nettamente l'Italia da Portogallo, Irlanda, Grecia
e Spagna (i Pigs) è la nostra migliore contabilità finanziaria aggregata, che si fonda su uno straordinario patrimonio finanziario netto delle famiglie che nessuno dei Pigs possiede: le famiglie di quei
Paesi sono molto indebitate e si è ridotto il valore dei loro asset finanziari dopo lo scoppio della «bolla». Averlo fatto capire a Bruxelles e ai mercati internazionali (che ora guardano all'Italia in modo differente) è un indiscutibile merito di Giulio Tremonti.
A qualcuno, anche in Italia, l'idea del debito aggregato sembra
ancora oggi un abile artifizio inventato dal governo italiano per far
apparire la situazione del nostro Paese migliore di quella reale. AlI RISPARMIO FAMIGLIE
I DEBITO AZIENDE NON FINANZIARIE
FONTE CITIGROUP GLOBAL  M A R K ER
l'estero sembrano essere i tedeschi i più convinti di ciò, come si
evince anche da un articolo della Frankfurter Allgemeine Zeitung
(Faz) del 22 ottobre scorso intitolato «Interpretazioni italiane del Patto di stabilità». Ma la Faz farebbe bene a riflettere sul debito pubblico tedesco. Secondo i dati della Direzione affari economici e monetari della Commissione europea, nel 2008-09 ha raggiunto in valore assoluto quello italiano e nel 2011 potrebbe essere di un centinaio di miliardi superiore a quello italiano. Ciò che rende il debito
pubblico tedesco ufficialmente più sopportabile è il suo rapporto
sul Pil, pari nel 2009 al 73,4% (116% in Italia). Ma i fatti ci stanno
dicendo che non c'è indicatore più stupido del rapporto debito pubblico/Pil per capire se un Paese ha una situazione finanziaria sostenibile. Prova ne è che nel 2009 il rapporto debito pubblico/Pil
dell'Irlanda era 9 punti migliore di quello tedesco, mentre quello
spagnolo era migliore di 20 punti e
quello portoghese solo di 3 punti
peggiore di quello di Berlino. Eppure i mercati stanno punendo Irlanda, Spagna e Portogallo!
La realtà è che i mercati già da
tempo hanno capito che i debiti sovrani più pericolosi sono quelli dei
Paesi che hanno i più alti debiti aggregati. La Banca di Francia pubblica da un  anno un rapporto trimestrale sul debito aggregato dei
principali Paesi. E il McKinsey Global Institute ha pubblicato nel gennaio 2010 uno studio sul debito aggregato a cui The Economist ha dedicato la copertina del 24 agosto.
Ma come è possibile mettere assieme debiti privati e debiti pubblici, come pretende di fare Tremonti?
La risposta gliela fornisce un importante studio di Citigroup Global Markets del 14 ottobre scorso,
in cui viene presentata per la prima
vota una raffinata metodologia per
conteggiare i debiti aggregati finanziari netti di famiglie, imprese e governi (come somma di tutte le rispettive attività e passività, escludendo le azioni). Il debito italiano
in percentuale del Pil è molto simile a quello tedesco e francese e di
gran lunga inferiore a quelli di Portogallo, Grecia, Spagna e Irlanda
(con i conti finanziari dì quest'ultima che peggioreranno ulteriormente nel 2011).
Con questo non ho intenzione di mettermi a fare l'economista, però credo nel Mio Paese, credo che l'Italia sia una Nazione importante che non deve ricevere lezioni da nessuno,  SOPPRATTUTTO MORALI,  dovrà semmai confrontarsi ALLA PARI CON GLI ALTRI, se qualcuno non è riuscito a conquistarci qualche decina di anni fa, non pensi certo di farlo ora con "Armi finanziarie". Vorrei essere certo che il Presidente Monti non si "Prodizzi" e mi riferisco all'ingresso all'euro, e si dimentichi di essere italiano