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martedì 31 gennaio 2012

L'appalto del noleggio auto e la commissione in seduta segreta

Nel Consiglio Provinciale di oggi ho interrogato nuovamente la giunta sulla "questione CAR Server", la grave anomalia che ho riscontrato controllando tutto il fascicolo relativo all'appalto per il noleggio auto, portato all'attenzione per le note vicende giudiziarie, e' una differente modalità' di procedura nell'apertura delle buste contenenti le offerte economiche.
In fase di gara mentre per l'apertura della busta "A", che e' quella della ditta aggiudicatrice dell'appalto, si e' provveduto ad una commissione in seduta pubblica con la presenza del legale rappresentante della società', per la busta "B", cioè quella relativa alla ditta Program di Firenze, quella che e' stata esclusa perché nella documentazione mancava un timbro ed una firma del legale rappresentante, e' stata tenuta in seduta segreta senza la presenza di alcun rappresentante della società. Per quale motivo l'apertura della busta "B" e' stata tenuta in seduta segreta e quella della busta "A" in seduta pubblica?
Essendoci indagini in corso da parte della magistratura evito qualsiasi tipo di commento e attendo pero' le risposte che giustifichino questa procedura.

sabato 28 gennaio 2012

Mozione Progetto Parma

CONGRESSO PROVINCIALE PDL 4 FEBBRAIO 2012

_MOZIONE “PROGETTO PARMA”


L’Estate 2011 è stata sicuramente la più lunga e faticosa per la città di Parma e anche, in un certo senso per l’Italia; e ancora oggi sia a Parma e nel Paese tutti, e in primis il centrodestra, sono impegnati a ricostruire sé stessi, guardando con attenzione e preoccupazione alle iniziative del Governo tecnico nazionale e al Commissario in opera a Parma. Situazioni che presentano non pochi parallelismi, tra cui uno si sta imponendo con forza: la mancanza della politica.
Ebbene, nei mesi travagliati dell’estate 2011 c’è stato un passaggio, un evento, una novità che non ha potuto che risvegliare la speranza in un contesto veramente impegnativo.
Si tratta della scelta di Silvio Berlusconi di affidare il Popolo della Libertà alla conduzione e alla passione di Angelino Alfano, che ha impresso da subito una decisa azione di rilancio del partito.
Nel suo discorso di insediamento abbiamo sentito risuonare parole che nel Pdl sembravano definitivamente perse: meritocrazia, talento, competenza, sana competizione, partecipazione popolare, onestà. Soprattutto onestà.
Non che queste parole non facessero parte del nostro dna e di chi ha fatto parte per 18 anni della lunga storia di Forza Italia-An-Pdl, ma era come se, impegnati nell’azione di Governo, sia a livello nazionale che nelle singole amministrazioni locali, si fosse persa la consapevolezza e l’orgoglio della grande sfida di libertà che Silvio Berlusconi aveva lanciato in una sera d’inizio inverno del 1993.
E questa “distrazione” aveva trasformato il partito non nel mezzo per raggiungere lo scopo indicato da Berlusconi, ma nel fine ultimo dell’azione politica. Raggiungere ed utilizzare il partito per guadagnare delle rendite di posizione politica, dei posti al sole da cui fare e disfare alleanze locali, creare e far cadere giunte, occupare posti di prestigio che in definitiva di prestigio non dovrebbero essere. Anzi, dovrebbero essere ancora più di altri posti di “responsabilità” al servizio del Bene Comune.
Gli effetti di questo allontanamento dal dettato iniziale di Berlusconi risultavano visibili ad ogni livello: il grande entusiasmo del 1994 con tanti simpatizzanti in campo si era trasformato in uno stanco coinvolgimento elettorale e poco più. Si erano via via eliminati tutti i luoghi di dialogo politico, di confronto, anche di scontro costruttivo, in nome di una pseudo leggerezza del partito. Pochi uomini calati dall’alto ebbero in mano le chiavi del movimento, a livello provinciale come a livello regionale, determinando lo svuotamento di ogni potere in capo ai coordinamenti provinciali (che ormai vengono convocati in casi rarissimi), scelte elettorali di natura personale, sia in termini di alleanze, sia in termini di candidature. Tutto ciò con il rischio di una mutazione della nostra missione, trasformatasi in corso d’opera nel perseguimento anche di interessi personali e personalistici estranei al Partito, alla Città e alla Provincia.
In un concetto, siamo giunti alla disaffezione totale del nostro elettorato. Prova ne sia che, prima del 2011, i tesserati avevano raggiunto dei numeri minimi. Bastava tenere un minimo di contatto con i nostri simpatizzanti per percepire la rassegnazione rispetto ad un movimento-partito che non riusciva a garantire quel coinvolgimento popolare promesso dalla svolta liberale posta a fondamento del Pdl.

Stavamo assistendo alla negazione dell’intuizione di Silvio Berlusconi.
Questo scollamento, che per la verità è comune a quasi tutte le parti politiche, è stato una componente fondamentale di quel diffuso sentimento di anti politica che si percepisce a tutti i livelli e che non può che preoccupare tutti noi.
Come è evidente dal modesto operato dei Governi tecnici nazionali e locali, oggi più che mai c’è invece bisogno di politica: Buona Politica, politica al servizio del Bene Comune.
Ecco perché nel luglio 2011 ha riacceso una speranza sopita da tempo sentire il neo Segretario Alfano rilanciare il coinvolgimento popolare nel partito, la sana competizione per accedere alle cariche interne, fino ad arrivare allo strumento delle primarie per scegliere i candidati.
E’ così che tantissimi amici, amministratori, simpatizzanti, vecchi tesserati di Forza Italia, An e degli altri partiti fondatori del Pdl si sono risvegliati, o meglio hanno risvegliato l’entusiasmo, decidendo di credere a questa sfida, di dare credito ancora una volta a Silvio Berlusconi e quindi ad Angelino Alfano. Certi di non essere traditi.
E non siamo stati traditi, sono state rispettate tutte le scadenze dal tesseramento alla definizione delle regole dei Congressi fino ad arrivare alla fissazione per il 4 Febbraio 2012 dell’atteso Congresso Provinciale di Parma.
Atteso, sì, perché il successo del tesseramento è sotto gli occhi di tutti.
Solo in provincia di Parma siamo balzati da poche decine di iscritti a circa 3.000 persone con nomi, cognomi, storie, professionalità importanti. Uomini e donne desiderosi di pesare in prima persona nella scelta dei loro delegati e di mettersi al servizio prima del partito, poi della città, e in futuro, perché no, della nazione come bene ha detto il Segretario Alfano nel suo discorso di insediamento.
Tanti iscritti c’hanno chiesto di potersi assumere un impegno in prima persona per contribuire, da subito, alla direzione del Partito a livello provinciale, consci che non è possibile restare fermi a fissare ammirati quanto fatto in questi 3 anni.
Oggi è il tempo della svolta vera, di un cambiamento che spalanchi le finestre e faccia entrare aria fresca e nuova nel Pdl parmense.
Da tutto ciò nasce questa mozione e si rafforza la volontà delle persone che hanno deciso di portarla a Congresso.
Siamo iscritti con storie tanto diverse ma unite in un unico intento: candidarsi alla guida del Pdl locale, NON CONTRO QUALCUNO, MA PER DARE VOCE AD UNA FORTE RICHIESTA DI INNOVAZIONE E PARTECIPAZIONE.

LE PAROLE CHIAVE PER IL PDL NAZIONALE
Chi si vuole candidare alla guida di un partito, anche a livello locale, deve aver ben chiaro quali sono i contenuti ed i principi cardine del partito stesso. Soprattutto deve essere sul territorio baluardo e testimonianza di tali valori, sia davanti ai nostri associati che a tutti i cittadini.
Vale la pena ricordare, tanto più ora che stiamo per celebrare il Congresso, da dove anche noi, come l’Onorevole Alfano, vogliamo ripartire, quali sono le parole chiave che dovranno ispirare il nostro agire se saremo chiamati alla guida del partito e che ci differenziano, in modo marcato, da tutta la Sinistra che oggi si camuffa, tardivamente, da moderata pur non avendone né la cultura né la credibilità.

VITA E FAMIGLIA
In primis ogni azione politica deve essere ispirata dal rispetto della vita, dal concepimento alla morte; pur venendo da tante esperienze diverse, tutti all’interno del nostro partito “pensano che la vita qualcuno la da e qualcuno la toglie, e che quel qualcuno non è il Parlamento”.
Il nostro è un partito che riconosce la famiglia fondata sul matrimonio (civile o religioso) tra uomo e donna come base della convivenza civile, come centro e destinatario primo di tutta la legislazione sociale.
In questa direzione sono andate tante Leggi volute dai Governi Berlusconi e in questa stessa ottica è stata lanciata la grande novità del “Quoziente Familiare” adottata anche dall’Amministrazione di centrodestra di Parma negli ultimi anni e che ci auguriamo possa essere esteso a tutte le amministrazioni locali e su base nazionale in un futuro il più prossimo possibile.

CENTRALITA’ DELLA PERSONA E SUSSIDIARIETA’
Riteniamo che i diritti nascano dalla persona e non dallo Stato e questa è la grandissima differenza con tutta quella Sinistra che era e rimane statalista e centralista. Pertanto non è lo Stato (o l’amministrazione pubblica in generale) legittimato ad erogare servizi nel campo sociale, dell’educazione, della cultura, dell’ambiente, ecc. Sono, invece, i cittadini, le persone, le Associazioni, i corpi sociali in primo luogo e, in forma sussidiaria ad esse, l’Amministrazione pubblica che svolge un importante ruolo di controllo e di argine, senza pretendere di sostituirsi al cittadino soffocandone la libertà di iniziativa. Lo ribadiamo con forza: per questo siamo per la libertà di scelta in tema di educazione e di servizi sociali.

LIBERTA’ DI IMPRESA
Siamo da sempre per la libertà d’impresa, intesa come possibilità per chi lo desidera di rischiare risorse mettendo in campo talento, inventiva, capacità per creare ricchezza, occupazione, sviluppo per sé e per tutti. Siamo, infatti, consapevoli che questa è la matrice della grande storia nazionale degli ultimi 150 anni. Non siamo ossessionati dalla ricchezza personale come lo è la Sinistra italiana che propone patrimoniali o tasse ad ogni angolo di strada facendo fuggire all’estero gli investitori o, peggio, costringendo i nostri imprenditori, soprattutto i più giovani, a rinunciare al proprio sogno.
Noi, al contrario, saremo sempre contro una burocrazia asfissiante – che fa perdere tempo e soldi all’imprenditore – e contro un fisco invasivo che entra pesantemente nelle case dei cittadini violandone la privacy. Per essere chiari, non ci piacciono le operazioni “Cortina”, i controlli spettacolari che hanno il solo scopo di creare divisioni ed un clima di “caccia alle streghe” senza produrre nessun risultato concreto.
Invece, vogliamo una lotta all’evasione fatta da Bolzano a Lampedusa con regole e strumenti certi. Il cittadino non può e non deve avere paura dello Stato.

BIPOLARISMO
Abbiamo ancora negli occhi le scene incomprensibili dell’abbandono di Fini che ha minato irreparabilmente il Governo Berlusconi, impegnandolo per un anno nella ricerca estenuante di voti in Parlamento per difendersi da una inspiegabile guerriglia suicida.
Noi siamo e restiamo “bipolaristi ad oltranza”.
La grande novità introdotta da Silvio Berlusconi nella politica italiana è stata proprio questa: si chiede il voto ai cittadini su proposte elettorali chiare, su un programma chiaro, per un candidato espresso in modo chiaro e se viene a mancare la maggioranza si va a casa e si torna a votare. I tempi dei ribaltoni e degli inciuci si spera siano finiti per sempre.

ONESTÀ
Questa è una parola che sembrerebbe scontata e davanti alla quale, in politica, tutti non possono che dirsi d’accordo. Ma purtroppo per il nostro partito, e non solo per il nostro, negli ultimi anni siamo stati testimoni di fatti dolorosi, dimostrando una gigantesca sottovalutazione del fenomeno della corruzione. Pertanto occorre sviluppare rinforzare anticorpi moltiplicando i controlli anche interni sull’azione politica ed amministrativa dei singoli, pur non staccandoci mai da quel garantismo vero che dice e crede che una persona sia innocente fino al terzo grado di giudizio.
È stato lo stesso Alfano a richiamare la necessità di un “Partito degli Onesti” e l’ingresso di tante persone nuove nella dirigenza del partito a tutti i livelli non potrà che aiutare in questo senso, anche responsabilizzandoci.
Bisogna ritrovare l’orgoglio ed il piacere di fare politica per il Bene Comune e non per un interesse personale, in qualche caso non lecito.



PARTECIPAZIONE POPOLARE
L’ultima parola chiave, forse la più delicata di tutte, noi la individuiamo in “Partecipazione Popolare”. Nel solco dei grandi partiti popolari del secolo scorso che i cittadini riconoscevano in modo immediato come centri di formazione del giudizio politico e non solo, come bussole della propria visione della società, dei posti anche fisici dove poter esprimere idee, confrontarsi, eleggere i propri rappresentanti, scegliere di impegnarsi in modo diretto, pur mantenendo la propria vita, il proprio lavoro, i propri contatti. Perché partecipazione popolare significa anche NO ALLA POLITICA COME PROFESSIONE E UN DECISO SÌ ALLA POLITICA COME STRUMENTO AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITÀ. Ciò è possibile solo in un luogo dove ognuno è chiamato a dare il proprio contributo e poi, in determinati e limitati periodi storici della propria esistenza, si rende disponibile ad essere candidato ed eletto per promuovere le azioni e le istanze di tutti in ossequio e nel rispetto del comune pensiero politico.
NO A DELEGHE IN BIANCO. All’interno di una comunità politica chi viene eletto risponde solo e soltanto al corpo elettorale e, finito il proprio compito, torna ad essere un libero cittadino, sfuggendo alla logica da primus inter pares che ha visto, invece, tanti politici passare da una poltrona all’altra o, peggio, occuparne più di una contemporaneamente. Anche su questo Alfano è stato molto chiaro, rivendicando con efficace ironia il “principio anatomico” del corpo umano, fatto per stare seduto su una sola sedia.
Non stiamo parlando di sofisticazioni politiche ma di concetti basilari che dovremo declinare ogni giorno nel governo del Paese e delle comunità locali. Come? Lo faremo attraverso la nuova classe dirigente che intendiamo promuovere con questo grande progetto di ricostruzione delle fondamenta di un partito che dovrà reggere l’urto dei prossimi, durissimi, anni.
Parlando di “fondamenta”, intendiamo i coordinamenti provinciali e comunali, ovvero i nostri parlamentini fino ad oggi inspiegabilmente marginalizzati invece di essere promossi come strumento di crescita comune e azione democratica.
Candidandoci alla guida del Pdl per i prossimi anni dobbiamo muovere da una disamina critica di come il Pdl sia stata gestito nell’ultimo triennio in provincia di Parma.
Non si tratta di una caccia alle responsabilità personali ma semplicemente di una modalità diversa e nuova di gestione del partito ispirata da alcuni concetti lineari che intendiamo porre alla base della nostra azione.

LE PAROLE CHIAVE PER IL PDL PARMIGIANO:
SCELTE CONDIVISE
Troppo spesso negli ultimi anni il Pdl parmense è stato caratterizzato dalla tentazione leaderistica e dalla pratica “dell’uomo solo al comando”, una figura tanto romantica nello sport quanto dannosa in politica, concretizzata dall’agire di un dominus onnipresente, onnisciente e, ci si permetta il neologismo, onnidecidente: l’interpretazione del Segretario Provinciale che funge da “capo” del partito non fa e non farà parte della nostra visione della politica.
Noi siamo costruttori di una concezione del partito pienamente democratica, in grado di attribuire compiti ben definiti ad un organo snello come il Coordinamento Provinciale. Questo è il luogo primario della partecipazione alla vita del partito, all’interno del quale il Segretario Provinciale si occuperà di portare a sintesi la pluralità delle posizioni, traendone le indicazioni su come rappresentare il partito all’esterno.
Proponiamo un Coordinamento dove sia ben accetto il confronto ampio, leale, aperto, deciso, ma che alla fine produca una sintesi delle posizioni e non la riproposizione dello schema vincitori-vinti come è successo troppo spesso in questi anni. Anni durante i quali abbiamo assistito all’emarginazione di chi non ha condiviso o ha criticato alcune scelte pregnanti della dirigenza. Siamo pienamente convinti che la diversità di posizioni sia una ricchezza e non un impiccio.
A fronte dell’attuale Coordinamento Provinciale che non è stato riunito da almeno 4 mesi, noi proponiamo la calendarizzazione a cadenza mensile del Coordinamento.

RADICAMENTO TERRITORIALE
Occorre rivitalizzare i coordinamenti comunali sostenendo e rispettando le diverse realtà territoriali, a partire dalla formazione delle liste e delle alleanze elettorali, delle strategie nei Consigli comunali e nel coordinamento per le decisioni che riguardino più enti locali. Si pensi ad esempio allo scottante tema della gestione dei rifiuti che chiama in causa più comuni e, per il quale, in questo momento, non esiste una strategia condivisa che passi attraverso i nostri amministratori e consiglieri d’opposizione. Non è pensabile che i candidati sindaci dei comuni, i candidati consiglieri, financo le alleanze siano decise centralmente e calate dall’alto in barba alle legittime aspettative di chi rappresenta e costruisce ogni giorno il nostro partito sui territori. Questo modo d’agire ha favorito sovente fuoriuscite in liste pseudo civiche che ci hanno impedito di conquistare tante amministrazioni o che hanno fatto cadere e/o messo in difficoltà Giunte appena costituite.

FORMAZIONE
Bisogna ritrovare il piacere di trasferire e di “spiegare” la politica ai più giovani o semplicemente ai non addetti ai lavori che oggi vedono l’impegno per la polis come un mondo totalmente staccato dalla quotidianità. Questo perché della politica non ne capiscono il linguaggio e non ne condividono i tempi. Vogliamo che il delegato alla formazione che farà parte del Coordinamento Provinciale si occupi di organizzare “scuole” in cui ripercorrere dalle origini i fondamentali della scienza politica. Chiudiamo una volta per tutte la stagione dei “dilettanti allo sbaraglio” e favoriamo la crescita di più persone preparate e attente: le stesse cui affidare posizioni di responsabilità lungo il percorso di creazione “del partito del merito e del talento”, come auspica autorevolmente il nostro Segretario nazionale.

ORGOGLIO DI UN’APPARTENENZA
Siamo consapevoli i fatti accaduti negli ultimi mesi a Parma ed in Italia abbiano montato la difficoltà anche solo nel riconoscersi pubblicamente come appartenenti al Popolo della Libertà, a rivendicare la scelta moderata di aderire al Movimento creato da Silvio Berlusconi.
Bene, vogliamo che i nostri associati tornino a sentirsi orgogliosi di questa scelta, ritrovando tutto l’entusiasmo e l’orgoglio di professare liberamente la propria fede politica.
Ecco perché diventa ancora più importante che i nostri iscritti colgano nell’imminente Congresso l’occasione di sentirsi motore e anima di un nuovo grande progetto che guarda senza sentimenti penitenti sfide elettorali di quest’anno e del 2013.

LA NOSTRA VISIONE DEL RUOLO DEL PDL NEL FUTURO DI PARMA E PROVINCIA
E’ per questi motivi, quindi, che abbiamo deciso di esserci. Per dare il nostro contributo alla crescita di un partito equilibrato, presente, radicato sul territorio, rappresentativo delle idee di tanta gente che nel Pdl ripone fiducia e nei confronti del quale nutre legittime aspettative.
Viviamo in un territorio che per anni è stato considerato uno dei più interessanti, se non il più interessante in assoluto, fra i laboratori politici dell’intero panorama nazionale.
Ebbene, questo laboratorio lo vogliamo riaprire per riportare il Pdl ad essere protagonista delle scelte politiche ed amministrative che toccano tutta la nostra provincia.
Infatti ci attendono, imminenti, sfide di grande stimolo:
- Dopo la conclusione dell’esperienza Vignali, le elezioni di maggio in programma a Parma rendono necessarie alleanze da reinventare e/o ricostruire. Tutto ciò sapendo che le tristi vicende degli ultimi mesi non intaccano né appannano la qualità dell’impegno e la credibilità di gran parte dei nostri amministratori.
- Il confronto serrato su modelli amministrativi periferici che richiedono presenza, assiduità ed equilibrio, oltreché creatività e spirito di sacrificio.
- La individuazione di nuove progettualità per lo sviluppo economico di un territorio “in blocco” ormai troppo tempo.
- La proposizione di nuove, stimolanti, forme di aggregazione e partecipazione dei cittadini per il governo del territorio.
- L’ambiziosa reintroduzione, nel lessico politico ordinario del nostro elettorato, dei concetti di “idee” di “ideazione”, di “dignità e gratuità dell’impegno”.
- La necessità di una rinnovata ed equilibrata dialettica con le altre forze moderate che occupano la scena politica del nostro territorio. Forze oggetto di intelligente integrazione e con le quali non possiamo non rapportarci, pur nel rispetto delle diverse specificità e di idealità non sempre condivisibili.

***§***

Ebbene. Alle sfide di cui sopra noi intendiamo partecipare come protagonisti, certi della potenza delle idee che il Pdl è in grado di sprigionare e consapevoli che la forza dei molti non può essere vilipesa e calpestata per le debolezze di pochi.
E’ una sfida per la nostra città e per i nostri paesi che vogliamo vincere ora e per il futuro.



Il candidato segretario provinciale
Paolo Paglia

Il candidato vicario
Michele Rainieri

giovedì 26 gennaio 2012

Richiesta formale di commissione di indagine

Parma, 27/01/2012

Alla c.a. del Presidente della Provincia
Dott. Vincenzo Bernazzoli
Al Presidente del Consiglio Dott. M. De Blasi

Oggetto: Istituzione della commissione di indagine su appalto per noleggio auto
Premesso
Che l’articolo 12 dello Statuto della Provincia di Parma al punto 6 prevede che il Consiglio può nominare, con voto almeno pari alla maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati, commissioni consiliari di indagine sull’attività dell’Amministrazione, determinandone la composizione, che deve assicurare la presenza di almeno un rappresentante per gruppo, nonché l’oggetto specifico d’indagine e la durata; le predette commissioni possono acquisire documenti, eseguire ispezioni e sopralluoghi nonché ogni altro atto ritenuto utile per le indagini. Hanno gli stessi poteri attribuiti alle Commissioni Consiliari permanenti e osservano altresì le norme all’uopo stabilite dal Regolamento sui lavori del Consiglio. La relazione finale è depositata presso l’ufficio del Segretario Generale per essere iscritta all’ordine del giorno del Consiglio nella prima seduta successiva per la votazione; se la relazione non raccoglie l’unanimità dei consensi da parte dei componenti la Commissione, i dissenzienti possono presentare una o piu relazioni di minoranza, da sottoporre nei modi indicati in precedenza al voto del consiglio.
Considerato
Che i 5 avvisi di interrogatorio recapitati ai membri della commissione che ha bandito la gara per l’appalto del noleggio auto, gara vinta da Car Server di Reggio Emilia, sono un fatto estremamente serio, che necessita di tutte le attenzioni del caso che portino alla massima trasparenza nei confronti dei cittadini contribuenti.
Si Richiede
L’istituzione urgente della Commissione di Indagine con il mandato di chiarire tutte le operazioni di messa a bando e di assegnazione dell’appalto per il noleggio auto della Provincia di Parma oggetto di indagine dalla Procura di Parma.
I Consiglieri
Simone Orlandini

Richiesta di commissione di indagine

L’attivazione “urgente” di una Commissione consiliare d’indagine sull’appalto per il nolo delle auto di servizio della Provincia, che ha portato, martedì scorso, alla notifica di cinque avvisi di interrogatorio ad altrettanti funzionari dell’Ente. Lo chiede ufficialmente il consigliere Pdl Simone Orlandini ai sensi dell’articolo 12 dello Statuto della Provincia.

“Dopo le parole… diamo la parola ai fatti: se è vero che Vincenzo Bernazzoli è così disponibile a fornire la massima trasparenza e appoggio alle autorità inquirenti, ora il presidente della Provincia si comporti allo stesso modo con la Commissione d’indagine che chiedo di istituire in merito all’appalto aggiudicato nel 2008 dalla ditta Car Server”.

Orlandini ricorda che “la Provincia ha un preciso dovere di trasparenza verso i cittadini e i consiglieri da loro eletti con il fine principale di controllare l’operato dell’istituzione."

La Commissione d’indagine rappresenta uno strumento fondamentale ed immediato per trafugare ogni ragionevole dubbio sulla possibilità che vi siano state procedure non corrette. La magistratura faccia il suo corso con la dovuta serenità – continua Orlandini –, ma la politica non si sottragga con giochini. Io, da controllore eletto, non ho la benché minima intenzione di farlo e spero che con me siano d’accordo anche i colleghi consiglieri del centrosinistra, dimostrando la loro coerenza quando verrà il momento di firmare l’atto per il via libera alla Commissione. Solo allora vedremo se la trasparenza inneggiata dalle forze di maggioranza fa davvero rima con coerenza”.

Simone Orlandini

Consigliere Provinciale PDL

mercoledì 25 gennaio 2012

Comunicato Stampa su avvisi di interrogatorio

In un anno 21 auto in meno, 100 mila euro in più di canone annuo e oltre 70 mila euro di penali pagate. Queste sono le cifre che fotografano l’appalto per il nolo delle auto di servizio della Provincia presso la Car Server. Appalto, non a caso, finito sotto la lente d’ingrandimento della magistratura
 
Dal 26 novembre 2010 ho iniziato ad occuparmi di questo servizio, segnalando con atti formali che i numeri sopracitati erano la spia di un “grave danno” per le casse dell’Ente. Terminologia impiegata il 13 ottobre 2009 non dalla minoranza ma dall’allora Direttore generale Enzo Cerbino, firmatario di una circolare di fuoco.
 
Oggi non torno sulla vicenda Car Server con finalità strumentali o di parte, anzi, il mio desiderio è che il buon nome dell’istituzione che rappresento – seppur dai banchi dell’opposizione – sia tutelato e confermato dall’esito del lavoro delle autorità inquirenti.
 
Quello che mi preme è, invece, fare in modo che le poche risorse che ancora sono nelle casse della Provincia siano spese nel modo più corretto e assolutamente conforme alle leggi.
 
In questo senso non mi bastano le rassicurazioni spese in forma ufficiale nei mesi scorsi dal presidente Vincenzo Bernazzoli.
Evidentemente non bastano nemmeno alla Magistratura di Parma, che ha ritenuto di aprire un fascicolo di indagine e di notificare 5 avvisi di interrogatorio ai funzionari interessati dal bando per il nolo delle auto di servizio.
 
 
Quello che abbiamo visto grazie ai numeri legati all’applicazione dell’appalto alla Car Server non è certo un esempio di quella parsimonia che ogni giorno il presidente e candidato Sindaco di Parma continua a promettere ai cittadini.
 
Da più di un anno invito la Provincia a spiegare ai parmigiani come sia possibile avere 21 auto in meno (rispetto a quelle previste nel bando vinto dalla Car Server) ma pagare un canone gravato da ulteriori 100mila euro all’anno. Somma che si aggiunge alla rata da 27.141 euro al mese che la Provincia si è sobbarcata per i 72 mesi di durata dell’appalto.
 
Sorvolando sulle risposte istituzionali inadeguate che fin qui ho ricevuto, ora intendo ricostruire al millimetro la dinamica di messa a bando dell’appalto. Sino ad ora mi è sempre stato risposto che la normativa vigente fu rispettata alla lettera ma la Guardia di Finanza non la pensa allo stesso modo. Ragion per cui presenterò entro 48 ore una interrogazione consiliare per aprire una discussione aperta a tutto il parlamentino provinciale.

Comunicato Stampa su avvisi di interrogatorio

In un anno 21 auto in meno, 100 mila euro in più di canone annuo e oltre 70 mila euro di penali pagate. Queste sono le cifre che fotografano l’appalto per il nolo delle auto di servizio della Provincia presso la Car Server. Appalto, non a caso, finito sotto la lente d’ingrandimento della magistratura
 
Dal 26 novembre 2010 ho iniziato ad occuparmi di questo servizio, segnalando con atti formali che i numeri sopracitati erano la spia di un “grave danno” per le casse dell’Ente. Terminologia impiegata il 13 ottobre 2009 non dalla minoranza ma dall’allora Direttore generale Enzo Cerbino, firmatario di una circolare di fuoco.
 
Oggi non torno sulla vicenda Car Server con finalità strumentali o di parte, anzi, il mio desiderio è che il buon nome dell’istituzione che rappresento – seppur dai banchi dell’opposizione – sia tutelato e confermato dall’esito del lavoro delle autorità inquirenti.
 
Quello che mi preme è, invece, fare in modo che le poche risorse che ancora sono nelle casse della Provincia siano spese nel modo più corretto e assolutamente conforme alle leggi.
 
In questo senso non mi bastano le rassicurazioni spese in forma ufficiale nei mesi scorsi dal presidente Vincenzo Bernazzoli.
Evidentemente non bastano nemmeno alla Magistratura di Parma, che ha ritenuto di aprire un fascicolo di indagine e di notificare 5 avvisi di interrogatorio ai funzionari interessati dal bando per il nolo delle auto di servizio.
 
 
Quello che abbiamo visto grazie ai numeri legati all’applicazione dell’appalto alla Car Server non è certo un esempio di quella parsimonia che ogni giorno il presidente e candidato Sindaco di Parma continua a promettere ai cittadini.
 
Da più di un anno invito la Provincia a spiegare ai parmigiani come sia possibile avere 21 auto in meno (rispetto a quelle previste nel bando vinto dalla Car Server) ma pagare un canone gravato da ulteriori 100mila euro all’anno. Somma che si aggiunge alla rata da 27.141 euro al mese che la Provincia si è sobbarcata per i 72 mesi di durata dell’appalto.
 
Sorvolando sulle risposte istituzionali inadeguate che fin qui ho ricevuto, ora intendo ricostruire al millimetro la dinamica di messa a bando dell’appalto. Sino ad ora mi è sempre stato risposto che la normativa vigente fu rispettata alla lettera ma la Guardia di Finanza non la pensa allo stesso modo. Ragion per cui presenterò entro 48 ore una interrogazione consiliare per aprire una discussione aperta a tutto il parlamentino provinciale.

martedì 24 gennaio 2012

Comunicato Stampa del 24 gennaio 2012

La nuova visita della guardia di finanza in Provincia sul tema del noleggio auto a Car Server penso si commenti da solo, due anni e mezzo di interrogazioni del sottoscritto a cui il Presidente ha sempre risposto, anche in tono sarcastico,che tutto era regolare e oggi la finanza ha preso nuovi provvedimenti nei confronti di funzionari che hanno bandito la gara. E' evidente che il problema esiste e auspico tempi brevi per la chiusura delle indagini per poter iniziare la campagna elettorale delle comunali con i giusti pesi e le giuste misure tra gli schieramenti contrapposti. Simone Orlandini Consigliere Provinciale PDL

sabato 7 gennaio 2012

Formazione professionale, 21 milioni per i prossimi tre anni

Comunicato stampa.
7 gennaio 2012
Con il presente accesso agli atti, con cui chiedo gli importi precisi precipiti dai singoli enti accreditati per la formazione professionale, voglio fare un analisi per capire nel dettaglio a quali enti sono andati i fondi per la formazione professionale negli ultimi due anni. Faccio questo perché la Provincia ha stanziato 21 milioni di euro per il prossimo triennio voglio poter fare un parallelo tra gli enti che hanno vinto le gare sino ad ora e quelli che le vinceranno nei prossimi mesi. Dobbiamo far si che questi fondi non vadano a perdersi nei meandri della burocrazia, e che non vengano utilizzati come semplice ammortizzatore sociale. Questi fondi sono rivolti allo sviluppo, e in quella direzione dovranno essere stanziati. Da membro della terza commissione, ovvero di quella relativa alla formazione professionale, voglio approfondire questo delicato argomento e resta per me inderogabile la necessita' della trasparenza sulle modalità di messa a bando dei fondi, sulle modalità di calcolo delle graduatorie degli enti partecipanti. Alla luce dei dati che ricevero' valutero' le iniziative da intraprendere.
Simone Orlandini
Consigliere Provinciale
Gruppo PDL