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mercoledì 25 gennaio 2012

Comunicato Stampa su avvisi di interrogatorio

In un anno 21 auto in meno, 100 mila euro in più di canone annuo e oltre 70 mila euro di penali pagate. Queste sono le cifre che fotografano l’appalto per il nolo delle auto di servizio della Provincia presso la Car Server. Appalto, non a caso, finito sotto la lente d’ingrandimento della magistratura
 
Dal 26 novembre 2010 ho iniziato ad occuparmi di questo servizio, segnalando con atti formali che i numeri sopracitati erano la spia di un “grave danno” per le casse dell’Ente. Terminologia impiegata il 13 ottobre 2009 non dalla minoranza ma dall’allora Direttore generale Enzo Cerbino, firmatario di una circolare di fuoco.
 
Oggi non torno sulla vicenda Car Server con finalità strumentali o di parte, anzi, il mio desiderio è che il buon nome dell’istituzione che rappresento – seppur dai banchi dell’opposizione – sia tutelato e confermato dall’esito del lavoro delle autorità inquirenti.
 
Quello che mi preme è, invece, fare in modo che le poche risorse che ancora sono nelle casse della Provincia siano spese nel modo più corretto e assolutamente conforme alle leggi.
 
In questo senso non mi bastano le rassicurazioni spese in forma ufficiale nei mesi scorsi dal presidente Vincenzo Bernazzoli.
Evidentemente non bastano nemmeno alla Magistratura di Parma, che ha ritenuto di aprire un fascicolo di indagine e di notificare 5 avvisi di interrogatorio ai funzionari interessati dal bando per il nolo delle auto di servizio.
 
 
Quello che abbiamo visto grazie ai numeri legati all’applicazione dell’appalto alla Car Server non è certo un esempio di quella parsimonia che ogni giorno il presidente e candidato Sindaco di Parma continua a promettere ai cittadini.
 
Da più di un anno invito la Provincia a spiegare ai parmigiani come sia possibile avere 21 auto in meno (rispetto a quelle previste nel bando vinto dalla Car Server) ma pagare un canone gravato da ulteriori 100mila euro all’anno. Somma che si aggiunge alla rata da 27.141 euro al mese che la Provincia si è sobbarcata per i 72 mesi di durata dell’appalto.
 
Sorvolando sulle risposte istituzionali inadeguate che fin qui ho ricevuto, ora intendo ricostruire al millimetro la dinamica di messa a bando dell’appalto. Sino ad ora mi è sempre stato risposto che la normativa vigente fu rispettata alla lettera ma la Guardia di Finanza non la pensa allo stesso modo. Ragion per cui presenterò entro 48 ore una interrogazione consiliare per aprire una discussione aperta a tutto il parlamentino provinciale.

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