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sabato 10 dicembre 2011

Orlandini:“difendo il made in Italy“

Nel periodo natalizio i nostri prodotti tipici locali oltre che ad essere i regali più ambiti sono anche i più imitati; su questo tema Coldiretti ha sollecitato tutti i politici italiani ad intervenire a sostegno del made in Italy, a patto però che sia il vero Made in Italy. Ed io, che vengo da questo mondo, da ex produttore di Parmigiano Reggiano, non posso che cogliere in pieno questo invito; infatti sto lavorando ad un ordine del giorno per il Consiglio Provinciale che depositerò nelle prossime ore, in materia di difesa del made in Italy agroalimentare, settore di cui, sia per qualita' che per quantita' di prodotti, Parma è la capitale riconosciuta in tutto il mondo. Nel testo dell'odg porrò l'accento sull'esigenza di contrastare ogni forma di concorrenza sleale, dalla contraffazione al cosiddetto "italian sounding", che suggestiona i consumatori stranieri evocando artatamente l'origine italiana di prodotti alimentari che, in realtà, vengono realizzati all'estero e che perciò procura un duplice danno ai nostri produttori, sottraendo al mercato nazionale oltre 60 miliardi di euro l'anno e danneggiando l'immagine complessiva della produzione agroalimentare nazionale.
Con questo odg chiederò l'impegno del presidente della Provincia, dell'assessore alle Politiche agricole e l'intera giunta provinciale a sensibilizzare la Regione e il Governo centrale, e, in particolare, i ministeri dello Sviluppo Economico e Commercio Internazionale e delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, perchè vogliano ispirare la loro azione alla difesa senza eccezioni dell'autentico Made in Italy, soprattutto nel settore primario agricolo ed agroalimentare, con iniziative tese alla valorizzazione della produzione nazionale ed evitando di impegnare risorse pubbliche per la commercializzazione sui mercati internazionali di prodotti esteri di mera imitazione italiana, di deprecabile 'italian sounding'.

Prosciutto di Parma
Su questa linea si innesta poi la proposta che ho portato in commissione 5 - attività produttive - , in qualità di Vice Presidente, che discuteremo nelle prossime settimane e con la quale analizzeremo una serie di misure per favorire la riapertura degli allevamenti di suini presso i caseifici presenti sul nostro territorio; misure che vanno dalla semplificazione delle procedure autorizzative alla modifica di parametri tecnici riferite alle strutture e che mirano da un lato a rendere meno pesante la burocrazia e dall'altro a garantire un controllo più puntuale della qualità. Il prosciutto di Parma è diventato l'eccezionale prodotto che oggi tutti conosciamo proprio perchè i suini utilizzati per la produzione del prosciutto erano quelli provenienti dagli stessi allevamenti presenti nei caseifici di piccole dimensioni con grandissima qualità prodotta. Ritengo fondamentale e mi batterò perchè venga dato un sostegno che renda possibile l'allevamento anche in questo difficile momento per il mercato, perché, così facendo, oltre a produrre qualità si favorisce lo sviluppo occupazionale nel settore primario. E non c'è altra strada, per preservare la straordinaria qualità del Prosciutto di Parma, al di fuori di quella di valorizzare il lavoro dei piccoli allevatori che sono i detentori di quella tradizione e di quella esperienza che hanno fatto di Parma il territorio più famoso al mondo per la qualità dei prodotti.
Simone Orlandini
Consigliere Provinciale
Vice Presidente Commissione attivita' produttive

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